martedì 18 maggio 2010

Album di Famiglia in progress


Mia nonna Rosa aveva una scatolina di latta dove teneva una decina di foto di famiglia. Aprire quel forziere arrugginito che custodiva la memoria visiva dei miei ancestrali era come tuffarmi in un mondo così distante nel tempo e che magicamente diventava presente. Un universo, popolato da faccie sconosciute e così familiari, animato dall’eco di voci scomparse che rimbombavano nel silenzio dei pomeriggi mentre immaginavo le storie della vita di quelle persone delle quali rimanevano soltanto quelle vecchie immagini stampate in bianco e nero.
Mia madre, invece, teneva le foto in album. Album grandi pieni di foto più recenti, foto dei figli, sopratutto, immagini più fresche che puntavano al futuro. Ne aveva quattro o cinque di questi libroni di immagini che ogni tanto andavo a sfogliare senza tanto interesse.
Io ho una decina di miglia di foto, alcune che non sono mai state stampate, e non ho un album di famiglia!
Voglio costruire il mio album!
Per fare questo avrò bisogno dell’aiuto dei miei zii, dei miei fratelli, cugini e nipoti. Ma sopratutto dovrò trovare il TEMPO, la calma, lo spirito per andare a cercare i negativi, di andare ad aprire le cartelle dei dischi rigidi pieni zeppi di scatti che, proprio a causa dell’abbondanza, corrono il rischio di semplicemente scomparire tutti quanti, senza lasciar traccia di sé. Lo voglio fare per me, per i miei fratelli, per mia figlia, per i miei nonni, e chi sa, per una mia nipotina che in un pomeriggio pigro possa esplorare un mondo di visi sconosciuti e familiari ed immaginare le avventure di persone che in un tempo lontano erano eterne anche loro.

Nessun commento:

Posta un commento